Perché in Italia non abbiamo giovani talenti in grado di fare la differenza? Credo che uno tra i fattori principali sia che da noi non li facciamo crescere . Una volta si sceglievano i calciatori in base alla qualità tecnica e non in base al peso, mentre ora il fattore fisico è visto come una qualità imprescindibile per un giovane calciatore . Certamente nel calcio moderno avere una stazza imponente può essere un vantaggio ma abbiamo esempi di calciatori stranieri diventati top player che hanno altre caratteristiche .
Alcuni esempi:
Messi è l’emblema del giocatore basso di statura ma fenomenale col pallone tra i piedi . Tralasciando questo caso però tanti giocatori sono emersi o stanno emergendo grazie alle metodologie utilizzate nelle scuole calcistiche al di fuori del nostro confine . Penso a calciatori minuti come Il portoghese Conceicao , il fortissimo Yamal , l’emergente zaire-Emery, prototipi che non arrivano dai nostri settori giovanili, ma che hanno una grande rapidità, tecnica, personalità e coraggio. Hanno avuto la fortuna di nascere in paesi la cui cultura calcistica ha consentito loro di esprimere i loro talenti fin dai primi calci. Noi probabilmente non gli avremmo permesso di dribblare troppo.
Ieri, oggi e domani
Un tempo si allenava liberamente la tecnica attraverso partitelle in strada o nei cortili delle parrocchie , mentre ora si fanno solo sessioni di gruppo nelle classiche giornate dedicate dalle società dove magari un solo allenatore deve ottimizzare il lavoro in funzione di numerosi atleti . Ogni ragazzo ha un suo percorso , un suo tempo di maturazione e proprie esigenze, perciò credo fermamente che sessioni individuali al di fuori dei canonici allenamenti possano rappresentare un importantissimo strumento per la crescita del ragazzo sotto l’aspetto tecnico , emotivo e motivazionale. Alcuni allenatori , come Gasperini ad esempio , si sono resi conto dell’importanza della tecnica individuale , tanto che lui stesso ammette che propone esercitazioni specifiche ai propri giocatori nonostante siano già affermati ad alti livelli. Con lui ci si allena di più e meglio che da quasi tutte le altre parti, si va più forte, si curano ancora gli aspetti individuali come credo si dovrebbe fare In tutti i settori giovanili. Ha capito che se provi e riprovi schemi studiati ma gli interpreti non sanno fare uno stop, una trasmissione precisa o un dribbling non concludi nulla . Gasperini lavora sulla tecnica del singolo giocatore ..finalmente qualcuno che ha aperto gli occhi.! Tornando a i settori giovanili molto spesso si pensa più ad ottenere magari un risultato effimero di squadra , dando poca importanza alla crescita dei ragazzi i quali devono sviluppare il coraggio di fare scelte autonome nelle varie situazioni di gioco.
La mia visione sul maestro di tecnica
Una sorta di ritorno al passato può essere auspicabile dove il maestro di tecnica può essere colui che accompagna il ragazzo nel proprio percorso di crescita tecnica e motivazionale aiutandolo ad aumentare la propria autostima per ottenere risultati tangibili sul campo. Nei piccolissimi atleti ritengo fondamentale sviluppare giochi ludici e divertenti dove si inizia a prendere confidenza con la palla mentre a partire da una certa età proporre esercitazioni specifiche per far si che “La tecnica sia al servizio della tattica” ..Ecco questa frase ritengo possa rispecchiare al meglio il mio credo.
SIMONE MURATORI